La visita di Montecassino è spesso una tappa obbligata di un viaggio nell'Italia centrale. È meglio dedicare un'intera giornata alla visita dei siti più importanti, informandosi prima sugli orari di apertura di ciascuno di essi. Cosa c'è da vedere e cosa vale la pena sapere prima di partire?
.L'abbazia di Monte Cassino fu fondata da San Benedetto intorno al 529. È grazie a lui che fu fondato l'Ordine dei Benedettini, monaci cattolici che da allora vivono invariabilmente secondo il principio "Ora et labora" o "Prega e lavora". Nel corso dei secoli, l'abbazia è stata sistematicamente ampliata e non è sfuggita a numerosi attacchi e distruzioni, anche da parte dei Saraceni. Il suo aspetto attuale è il risultato della ricostruzione effettuata dopo la Seconda guerra mondiale.
L'aspetto attuale dell'abbazia è il risultato della ricostruzione effettuata dopo la Seconda guerra mondiale.
Entrando nel monastero, noterete subito la statua di San Benedetto morente, che viene sorretto dai suoi compagni di vita per evitare di cadere. Passeggiate tra i chiostri, le terrazze e i cortili. L'ingresso al monastero è gratuito, basta ricordarsi di vestirsi in modo adeguato.
Inconfondibile dall'esterno, il tempio nasconde al suo interno molte belle decorazioni, mosaici e dorature. Ha subito notevoli danni durante i bombardamenti, e solo l'altare e le cripte sono sopravvissuti. Tuttavia, la ricostruzione del dopoguerra lo ha riportato al suo aspetto originario. Vale la pena sapere che dietro il prezioso altare della basilica si trovano le reliquie di San Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica. Anche le cripte, decorate con mosaici e bassorilievi, attendono i visitatori.
.Questo luogo introduce i visitatori alla storia del monastero.
Il cimitero locale è spesso il luogo più importante per i polacchi che vengono a Montecassino. È uno dei numerosi cimiteri di guerra della zona, ma è il più vicino all'abbazia perché furono i polacchi a catturare per primi il monastero e a piantare la bandiera polacca in cima alle rovine. Durante i 129 giorni di combattimenti a Monte Cassino, morirono quasi 200.000 soldati di entrambe le parti, tra cui circa 1.000 di nazionalità polacca. Le tombe dei soldati del 2° Corpo polacco presentano diverse croci, non solo cattoliche ma anche ortodosse, e il posto centrale tra queste è occupato dalla lapide del generale Władysław Anders e di sua moglie Irena. Sopra il cimitero si trova una grande croce con un bassorilievo dell'emblema polacco.
Questo museo è stato istituito nel 2014 per commemorare i polacchi che hanno combattuto per liberare l'Italia e per educare su ciò che è accaduto qui durante la Seconda Guerra Mondiale e sul motivo per cui i soldati polacchi erano qui. I visitatori hanno l'opportunità di conoscere le storie dei polacchi deportati in Siberia, da cui poi si formò il 2° Corpo, il loro viaggio attraverso il Medio Oriente fino all'Italia, fino alla memorabile battaglia e al loro destino nel dopoguerra.
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